giovedì 23 febbraio 2012

Ciao Irene! In paese chiude la Giocattoleria

 pubblicato il 4/08/2011

RICCIONE- Ormai è ufficiale: la storica “Cartoleria e Giocattoleria” di Corso Fratelli Cervi chiuderà definitivamente i battenti a fine estate. A testimoniare la dolorosa decisione della proprietaria, Irene Magnani, che insieme al marito Marino ha gestito il negozio nel centro di Riccione per più di 40 anni, sono i cartelli esposti all'esterno delle vetrine, che annunciano l'imminente “fuori tutto”.
“Siamo costretti a chiudere il negozio perchè non siamo riusciti a trovare, tra amici e parenti, validi successori per la gestione della giocattoleria” dice Irene. “La concorrenza dei grandi magazzini, sempre più pressante negli ultimi anni, ha progressivamente reso meno redditizia l'attività; ormai le famiglie si recano qui più per un consiglio che per l'acquisto vero e proprio.”
La storia della giocattoleria risale all'anteguerra, quando era ancora una bottega artigianale di giocattoli in legno, gestita da una zia di Irene; dopo la seconda guerra mondiale è stata proprio Irene a trasformarla principalmente in un punto vendita di “piccole meraviglie americane” e ad ampliare la gamma degli articoli proposti, aggiungendo un servizio cartoleria. All'interno dell'esercizio vi erano addirittura due postazioni telefoniche pubbliche, fra le prime nel paese.
Negli anni '70 lo stabile che ospita il negozio è stato completamente rinnovato: si è potuta così aggiungere una stanza, nella quale quaderni scolastici, cartelle, astucci, macchinine e bambolotti si sono presentati al numeroso pubblico occhieggiando stipati dagli scaffali. Il successo ottenuto negli anni '70 e '80 ha spinto Irene e Magnino ad acquistare ulteriori spazi sull'altro lato del Corso, usati come magazzino. Negli anni '90 è iniziata la fase declinante, apertasi con la cessione in affitto dell' ex magazzino, e che presto culminerà con la chiusura.
Ma come sono cambiati i gusti dei bambini dal dopoguerra a oggi? “I genitori sono più attenti alle esigenze dei piccoli, i figli più difficilmente accontentabili ”, afferma Irene. “Per questo motivo, è naturale che la modalità d'acquisto preferita sia il megastore: vi è più varietà di prodotti e maggiore  possibilità di trovarvi le novità continuamente proposte dal mercato. Pur tentando di assecondare le mode giovanili, siamo ormai anziani, e fatichiamo ad aggiornarci”.
                                                                                           Giulia Ceccarelli

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