domenica 26 febbraio 2012

L'inchiesta "Viale Ceccarini" (5)

Al mio microfono, Antonia.

pubblicato il 09/09/2011

"Comune, Viale solo da sfruttare"

RICCIONE- (gc) Proseguiamo la nostra inchiesta, che ha lo scopo di sondare gli animi sulla recessione che stanno vivendo i luxury shops di Viale Ceccarini a causa della 'concorrenza sleale' delle monomarche di basso profilo che continuano ad affluire sul Viale, occupando i locali sfitti da marchi di ricerca.
Dice la sua Antonia Manaresi, titolare della boutique Antonia, all'interno della galleria Viscardi: “Inutile lamentarsi ora -, afferma. - E' come chiudere la staccionata quando i buoi sono già usciti. Per evitare l'evidente standardizzazione che il Viale sta subendo, bisognava non cominciare, dieci anni fa, ad accordare i permessi di esporre nel 'Salotto' alle grandi catene cheap. Al contrario, poiché il Comune concepisce Viale Ceccarini non come una risorsa, ma come un territorio da sfruttare per battere cassa, tali permessi non hanno fatto che intensificarsi.
Si è data -, prosegue sdegnata Antonia, -possibilità di entrata anche ai temporary outlet, che, a differenza di una qualunque altra attività, anche se gli affari vanno male possono permettersi delle passività. ”
“A peggiorare la situazione-, incalza Antonia, - è la mancanza di tutela dell'ordine e del decoro pubblico durante le ore notturne da parte delle autorità competenti: il bar a fianco al mio esercizio (Greenbar, ndr) spara musica fastidiosa a tutto volume fino all'orario di chiusura, e quasi ogni mattina, sul passeggio della galleria davanti al mio negozio ritrovo vomito, escrementi, lattine, cocci e bottiglie vuote. Che naturalmente né Hera né Geat si sogna di ripulire, cosicché devo farlo io. Ovviamente il degrado notturno si accentua  e moltiplica durante il weekend della Notte Rosa, quando tutto sembra permesso.” “Il Viale - , chiude gelidamente la Manaresi, - si fa di anno in anno più invivibile: sono tentata di spostare l'attività altrove e affittare questi centralissimi locali, a prezzo pieno, a commercianti cinesi: sarei curiosa di sondare le reazioni che provocherei nell'opinione pubblica”.

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